Il crollo del rublo e la congiuntura difficile in Russia hanno messo un freno al piano di espansione negli Stati Uniti di Carlo Pazolini. Il marchio russo di calzature deluxe, infatti, ha deciso il dietrofront dal mercato nordamericano e ha chiuso sia la filiale sia la rete dei 14 negozi nel Paese secondo quanto riportato dalla testata Rbc. “Alla fine dell’anno, è apparsa chiara la necessità di congelare tutti i progetti di investimento – ha dichiarato il proprietario del gruppo Ilya Reznik.
Nel dettaglio, il marchio fondato nel 1991 da Ilya Reznik ed entrato nel mercato nordamericano nel 2011, contava su una rete di punti vendita a New York, Illinois, Michigan e sugli uffici di New York. Ora, nel mercato statunitense continuerà a operare solo online. Per il numero uno del brand, che ha 360 milioni di dollari di turnover (il dato si riferisce al 2013) e al quale fa capo un network di 230 punti vendita tra franchising e monomarca propri, il ridimensionamento del bacino statunitense dovrebbe rappresentare solo una fase temporanea. Reznik ha dichiarato infatti di voler tornare a sviluppare il business negli Usa nell’arco di pochi anni, probabilmente già nel 2018. Per il fashion russo questo non è il primo dietrofront dal mercato nordamericano. Nel 2008, Kira Plastinina giovane stilista e figlia del magnate di Wimm-Bill-Dann Sergei Plastinin, ha investito circa 35 milioni di dollari per aprire il business nel mercato a stelle e strisce, aprendo una dozzina di negozi ma il progetto è stato frenato da problemi legali per l’uso del suo marchio sul territorio.