L’arte declinata nel contemporaneo. In sintesi, è la filosofia professionale, e di vita, di Paola Manfrin, eclettica art director milanese (come si definisce lei stessa) con esperienze di moda, arte e pubblicità. Il suo dictat? Ideare nuovi progetti editoriali e dar loro corpo, anche in collaborazione con note firme della creatività, come Maurizio Cattelan.
Tutto ebbe inizio a casa Manfrin, luogo surreale grazie all’attività del padre Umberto Manfrin, tra i creatori di ‘Tiramolla‘. Un’infanzia a base di fumetto e incontri ispiratori con artisti del calibro di Altan e Crepax. Con questo imprinting, Paola, dopo una breve carriera da modella e valletta di Mike Bongiorno, quando era ancora teenager, sceglie per sé la carriera di art director.
“Ho passato diversi anni in McCann Erickson come art director della unit Luxury Box – esordisce svelando a Mood retroscena e sfaccettature della sua vita professionale e privata – che ho ideato e diretto fino al 2012 quando ne sono uscita per convertirlo in un progetto indipendente con il nome ‘Ego’ all’interno dell’agenzia ‘Wrg’ (White red and green, ndr) anche essa dedicata ai brands di lusso, fashion e lifestyle, della quale sono direttore creativo e dove gestisco clienti come Isaia e Alcantara. Io sono però una art director indipendente e questo mi permette di gestire svariati progetti cui ho dato vita negli anni al di fuori di questa agenzia. E’ il caso del brand Beretta, per il quale ultimamente ho realizzato un cortometraggio-documentario che va oltre il semplice annuncio pubblicitario”.
Un rapporto speciale, però, Paola ce l’ha con il noto artista ‘controcorrente’ Maurizio Cattelan con il quale la art director ha messo in piedi un progetto editoriale sui generis. La testata si chiama ‘Permanent Food’ ed è una rivista costituita da un collage di pagine ‘strappate’ da altre riviste, nel corso di sei mesi di pubblicazioni, che vengono poi riunite e rieditate con un senso logico rispetto al contesto storico (sorta di ‘Blob’ cartaceo). Il progetto Permanent Food nato su stampa ora sta proseguendo solo online.
Le idee editoriali certo non mancano alla Manfrin che, nel frattempo, inventa anche un format (interviewmatch.it) dove intervista artisti, architetti e pensatori attraverso immagini. Un match visivo che presenta ogni volta un diverso personaggio alle prese con ‘foto-risposte’ alle ‘foto-domande’ di Paola e altri contributors. Gli intervistati provengono dai più disparati ambiti professionali e culturali, artisti noti oppure pensatori, ognuno a suo modo geniale in ciò che fa, dal cardio-chirurgo al musicista, dall’architetto al fisico.
Infine, Paola è stata Art Consult dal 2004 al 2011 del Centre International d’art et du paysage de l’île de Vassivière e scrive per L’Uomo Vogue, AD e Mousse Magazine. Suo anche il blog creativo per cornici artistiche di lusso Laura G., “lavorare nel virtuale con una expertise nel cartaceo oggi è considerato un plus – spiega così la richiesta di collaborazioni che le arrivano -. I giovani tendono a non avere più questo tipo di background. Basti pensare al caso americano della generazione cosiddetta ‘monkey mac’, nata e cresciuta in dipendenza dai Mac”.
“La mia professione mi permette di tenere allenato il cervello, occupandomi di quelle che sono anche le mie passioni, e di non fossilizzarmi solo sulle campagne pubblicitarie. D’altronde, essere art director è sempre meglio che lavorare”.