L’azienda tessile pratese Filpucci chiude il 2014 con un fatturato di 35 milioni di euro in linea con il 2013, con una previsione di crescita 2015 del 15 per cento.
“Siamo partiti bene nel primo semestre – ha dichiarato a Pambianconews Federico Gualtieri, vice-presidente di Filpucci – ma ci siamo trovati con un secondo semestre meno buono soprattutto per motivi meteorologici. Infatti, è andato bene il nostro prodotto di fili per l’industria, che ha avuto anche un incremento, ma meno bene l’aguglieria (i fili da lavorare a mano) con ordini ridimensionati nel terzo trimestre 2014 per via di un autunno piuttosto tiepido dove i negozi hanno venduto poco prodotto”.
I mercati che stanno andando meglio sono Stati Uniti ed Europa, in particolare Francia e Italia, “dove si produce ‘il top’ della maglia”, ha continuato Gualtieri. “Oggi i maglifici di fascia alta, soprattutto italiani, stanno lavorando bene e le griffe più autorevoli si attrezzano per acquisire in questo campo le migliori ‘lavorazioni’, legandosi a unità operative qualificate in alta gamma, situate per lo più tra Italia e Francia”.
“Un prodotto come il nostro si rivolge a una clientela d’imprese del fashion style di fascia alta, che sviluppano collezioni design e capsule esclusive – ha concluso il vice presidente – e ovviamente dobbiamo puntare ai massimi livelli per i nostri fili made in Italy. Non ci poniamo limiti nel costo delle fibre utilizzate, che siano naturali oppure tecniche e performanti”.