Non ha brillato il Natale da Tiffany. Il marchio di gioielli americano, negli ultimi due mesi del 2014, ovvero nel periodo corrispondente allo shopping natalizio, ha registrato un calo delle vendite dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, toccando quota 1,02 miliardi di dollari e ha abbassato le stime per l’anno in corso. La notizia ha fatto crollare il titolo in Borsa a New York, dove ieri è arrivato a perdere quasi il 14 per cento.
Depurato dall’effetto cambio, il fatturato dei due mesi sarebbe aumentato del 3 per cento. “Le vendite nel periodo di festività sono state deludenti, con una significativa variabilità dell’andamento delle performance per regione”, ha dichiarato il presidente e amministratore delegato Michael Kowalski che ha sottolineato: “In termini di performance geografiche, le vendite nell’area Asia-Pacifico sono aumentate a ritmo robusto, con eccezione del Giappone in cui le vendite hanno continuato ad essere deboli. In Europa, è stato registrato un incremento in valuta locale mentre le Americhe hanno leggermente indietreggiato dopo un buon inizio anno”. Tiffany prevede ora, nell’anno al 31 gennaio, utili per azione tra i 4,15 e i 4,2 dollari contro i 4,2-4,3 dollari attesi in precedenza.