La crisi russa fa male all’export italiano. Secondo un’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat, le esportazioni di prodotti made in Italy in Russia sono crollate del 23,2 per cento a novembre, e, se il trend sarà mantenuto, nel bilancio di fine anno l’Italia avrà perso nel 2014 almeno 1,2 miliardi di export. La colpa sarebbe del crollo del rublo, che ha reso meno convenienti gli acquisti, ma anche dell’embargo e delle tensioni politiche che hanno frenato gli scambi.
Nei primi dieci mesi dell’anno, rispetto al 2013, è stato registrato un calo delle esportazioni in media del 10,5 per cento. Nel dettaglio, se a soffrire di più sono le automobili (-45,4 per cento) e l’agricoltura (-25,8 per cento), sul podio al terzo posto si piazza il settore dell’abbigliamento e degli accessori (-15,2 per cento). Sono in difficoltà anche altri settori, come quello dei mobili (-7,5 per cento) e degli apparecchi elettrici (-5,2 per cento). Nell’agroalimentare, in particolare, lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia ha inoltre provocato in Russia “un vero boom nella produzione locale di prodotti made in Italy taroccati”, conclude la Coldiretti, un fatto che ha verosimilmente causato una perdita di immagine per il comparto.