Carlyle in corsa per il salvataggio di Bruno Magli. Il marchio bolognese, acquisito da Da Vinci Invest soltanto lo scorso gennaio, si trovava già da tempo in crisi. Infatti, l’azienda, in concordato preventivo dallo scorso 15 luglio, nei prossimi giorni si presenterà all’udienza con il giudice del Tribunale di Bologna per valutare le possibili soluzioni per il rilancio. Secondo fonti di stampa, sarebbero arrivate offerte sia dal fondo Carlyle sia da Stefano Maroni, a capo di Gmi Usa Corp, specializzata nella distribuzione di marchi di calzature in licenza quali Ben Sherman, che commercializzava già Bruno Magli sul mercato americano.
In particolare, Carlyle, la cui filiale italiana è guidata da Marco De Benedetti, avrebbe fatto un’offerta in grado di coprire il debito accumulato dall’azienda (circa 18 milioni di euro), impegnandosi inoltre a non chiudere il sito produttivo di Bologna.
Intanto, lo scorso giugno si è costituito un nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Giuseppe Pirola, presidente di Unendo Energia, che ha sostituito, di fatto, l’amministratore delegato Hendrik Klein alla direzione dell’azienda che ha chiuso il 2013 con ricavi per 35,5 milioni di euro.