Abito sciatto, alito all’aglio e ‘mano moscia’ al momento delle presentazioni. Quanti errori può fare un business man cinese nel giro di pochi secondi, magari proprio davanti a un cliente importante o a un futuro socio. Così l’affare rischia di sfumare. Ancora peggio se la persona di fronte è una donna, per natura più attenta a questi ‘dettagli’, che poi minuzie non sono. Ma un uomo in carriera non ha certo tempo di leggersi un manuale di buone maniere, impegnato com’è, sempre tra riunioni e incontri di lavoro.
Così, accade che in Cina stia guadagnando terreno il settore professionale della consulenza di immagine. Esistono, infatti, aziende specializzate che forniscono ai clienti consigli su come costruire il proprio aspetto con equilibrio ed eleganza. I clienti sono in prevalenza avvocati, operatori finanziari e imprenditori. Persone che possono permettersi abiti da migliaia di dollari. Ma abiti che rischiano di venir “vanificati” dall’atteggiamento sbagliato. I consulenti di immagine, non a caso, sono esperti di moda ma, più spesso, venditori, che forniscono ai propri clienti i look direttamente dagli scaffali della propria azienda produttrice, realizzati con tessuti pregiati.
Il caso scuola di advisor del bon ton è Principle M, pioniere della consulenza ai ricchi con gli occhi a mandorla. Il riscontro è stato tale che la società di Pechino si è vista richiedere anche gli strumenti (l’abbigliamento) all’altezza dei propri suggerimenti. Oggi, Principle M si pone l’obiettivo di “raggiungere uno stile elegante che risulti piacevole e che faccia sentire bene”, come si legge sul suo potale, e che per fare questo veste il cliente offrendo un servizio di made to measure. Il manager non ha neanche il tempo per farsi prendere le misure? Nessun problema: il servizio comprende la trasferta di sarti scelti nel suo ufficio o direttamente a casa. In trenta giorni tutto sarà pronto.
Se i modellisti sono locali, professionisti con un’esperienza ultra trentennale, i tessuti arrivano da lontano, per garantire l’eccellenza. Così, la materia prima viene importata da fabbriche italiane o inglesi, come Vitale, Scabal e Filarte.
Dietro l’abito, insomma, ci deve essere qualcos’altro. Così, molti cinesi oggi si rendono conto che, per apparire, è d’obbligo anche un certo savoir-faire. Del resto, la Cina non è certo famosa per essere la culla del bon ton. Così, alcune società offrono anche consigli su come comportarsi e parlare in contesti professionali. Per esempio, impareranno che sputare in pubblico, considerata prassi comune in alcune zone orientali come la Turchia e la Cina, appunto, non è esattamente la mossa giusta per fare colpo sull’interlocutore.
Una di queste realtà si chiama Melly International, anche questa con sede a Pechino, e offre consulenze gratuite, oltre che la possibilità di fare incontri più lunghi a pagamento. L’azienda, inoltre, produce abiti importando più di una dozzina di tessuti pregiati.
Come si apprende dalla stampa estera, la domanda per questi servizi, che pure sono rivolti a un mercato di nicchia, è talmente alta che spesso i nuovi clienti devono aspettare anche tre mesi prima di poter ottenere un appuntamento bon ton. Anche saper attendere è questione di stile.