Wolford ha archiviato il 2013 con ricavi in calo e rimanendo in rosso all’ultima riga del bilancio. I conti, spiega la società, sono “in linea con la guidance”. Infatti, la società austriaca specializzata in collant, biancheria intima e ready to wear è in piena fase della ristrutturazione avviata con il cambio della guardia ai vertici dell’azienda: risale allo scorso gennaio, dopo dieci anni di militanza, l’addio del ceo Holger Dahmen.
I ricavi totali, tenuto conto degli effetti valutari negativi pari a circa 2 milioni di euro, rispetto all’anno precedente hanno fatto un leggero passo indietro a quota 155,87 milioni (-0,4%). Lo stesso dato rettificato, ovvero i ricavi che l’azienda avrebbe ottenuto in assenza di costi straordinari, è progredito dell’1%, a 157,90 milioni di euro. In termini di redditività, sono in calo sia l’ebitda (-10%) sia l’ebit (-7%), mentre il risultato prima delle tasse è stato negativo per 5,89 milioni (il rosso era di 2,25 milioni nel 2012). Sui conti, ha sottolineato l’azienda, pesa un onere straordinario di 3,76 milioni legato ai costi del piano di ristrutturazione.
Nello spaccato geografico, il gruppo quotato alla Borsa di Vienna dal 1995, ha ottenuto la miglior performance negli Stati Uniti. Buone notizie anche dei mercati europei: in testa l’Italia, seguita da Spagna, Belgio, Gran Bretagna e Austria. Al contrario, nei mercati principali in cui opera il brand, Francia e Germania, si è registrato un lieve calo.