J.Crew riduce le taglie. E scoppia la polemica. Non appena si è diffusa la notizia che il brand statunitense avrebbe aggiunto nelle sue collezioni una taglia a tre zeri (000), e cioè ancora più piccola della XXS, il dibattito si è scatenato sul web ed è stato subito ripreso dalla stampa. L’opinione che è circolata intorno al caso J.Crew è che si crei nell’immaginario del cliente l’illusione di una magrezza estrema.
Nei mesi scorsi, Abercrombie&Fitch è stato ricoperto di critiche per aver addirittura escluso le taglie più grandi della 10 americana, ovvero la nostra 44. Infatti, sta pensando di allargare il giro(vita) della clientela,
J.Crew è corsa ai ripari, spiegando che la scelta risponde all’esigenza commerciale di soddisfare il maggior numero possibile di clienti. In particolare, di far fronte alla domanda proveniente dai clienti asiatici che, notoriamente, hanno misure formato ‘mini’.
Nonostante le spiegazioni, decisioni come quella di includere i pantaloni con una dimensione di 23 pollici di vita (58,4 centimetri circa) ha sollevato molto critiche online. Il Guardian fa di più, sostenendo che una ‘vitino di vespa’ come questo equivale, in realtà, a quello di una bambina sana tra i sei e gli otto anni.