Primo trimestre in retromarcia per Prada a causa principalmente dell’effetto cambi, di un calo delle vendite wholesale e di un calendario sfavorevole per quanto riguarda il Capodanno Cinese, “ma le pressioni sui margini dovrebbero allentarsi durante l’anno”.
Prada ha chiuso il primo trimestre 2014, terminato lo scorso 30 aprile, con ricavi pari a 777,7 milioni di euro, in calo dello 0,6% rispetto allo stesso periodo 2013. La strategia di razionalizzazione del canale, in fase di completamento nel corso del 2014, ha comportato infatti un calo delle vendite wholesale pari al 24,7% (-23,9% a cambi costanti). Tale flessione, peraltro in linea con le aspettative, ha riguardato tutte le categorie merceologiche e ha influito in misura più significativa sul marchio Miu Miu.
L’ebitda è stato di 213,9 milioni di euro (-11,2%), pari a un margine del 27,5% sui ricavi netti. La marginalità è peggiorata rispetto a quella del 30,8% dell’anno scorso. L’utile netto si è attestato a 105,3 milioni (-23,8%), in netta diminuzione dai 138,2 milioni dell’anno prima.
“Non riteniamo che l’attuale difficile scenario macroeconomico, reso più complesso dallo sfavorevole andamento dei cambi – ha sottolineato il CEO Patrizio Bertelli – debba incidere sui piani di sviluppo aziendali presentati al mercato, che sono finalizzati all’espansione del gruppo nel medio-lungo periodo. Il solido trend di crescita mantenuto dal canale retail conferma la validità delle nostre scelte strategiche e ci incoraggia a proseguire sul percorso intrapreso”.