Dopo un +7% registrato in febbraio, l’export di orologi svizzeri si ferma nel mese di marzo, quando secondo i dati della Fh – Federazione dell’industria orologiera elvetica è calato dello 0,3% rispetto a un anno fa. Le esportazioni di lancette rossocrociate si sono attestate a 1,6 miliardi di franchi nel periodo. Guardando ai materiali, i modelli in oro hanno frenato del 5,2% in valore mentre quelli in acciaio sono cresciuti del 2,1 per cento. Diverso l’andamento anche a seconda della fascia di prezzo, con i segnatempo sotto i 200 franchi e tra 500 e 3.000 franchi in calo (rispettivamente -18,9% e -5% in valore), quelli tra 200 e 500 franchi in rialzo a doppia cifra (+23,2%) e i modelli sopra i 3.000 franchi sostanzialmente stabili.
Le vendite a Hong Kong, primo mercato per il settore, hanno proseguito la ripresa in marzo (+9,3%) così come in Cina, in miglioramento (-1,7%). Forte calo negli Usa (-12,1%), dovuto secondo la Fh a una base di paragone particolarmente difficile, mentre il Giappone (+31,5%) ha registrato il quinto mese consecutivo di crescita.
“Il primo trimestre – dichiara la Fh in nota – che ha visto un risultato migliore del 4,5% sul 2013, segnando quindi un ottimo inizio dell’anno per le aziende esportatrici”. L’outlook per il comparto nel 2014 è di un incremento attorno al 5 per cento.