“Impossibile tagliarci fuori”. Con questa esortazione, nelle scorse settimane, l’amministratore delegato della Camera della Moda Jane Reeve si è rivolta alla città di Milano, in prospettiva di un concreto e integrato coinvolgimento della moda nella valorizzazione dell’Expo 2015. La città di Milano ha carte che poche altre città possono giocarsi, ma queste carte non sono mai state davvero giocate dai protagonisti in modo sistematico e, soprattutto, consapevole. Non sono state giocate in proiezione, ma dovranno essere necessariamente giocate in futuro.
La convinzione di avere di questa forza di sistema è alla base della scelta editoriale che Pambianco Magazine propone da questo numero: il lancio di un inserto dedicato al settore del Design, che segue il recente lancio del sito verticale www.pambiancodesign.com. Il debutto coincide con il Salone del Mobile, l’evento mondiale del settore che tutto il mondo ci invidia e tanti cercano di copiare. L’inserto di Pambianco Design, non sarà però una tantum, ma un appuntamento di sei inserti nel corso dell’anno. In questo modo, Pambianco Magazine, forte di una posizione di riferimento consolidata negli anni nel mondo della moda e del lusso, punta a dare il proprio contributo nell’altro elemento chiave del made in Italy milanese, quello dell’arredamento. Con l’intenzione di essere osservatore, ma anche fattore di stimolo e di crescita del settore, nella convinzione che un progressivo avvicinamento di moda e design sia una condizione necessaria per il futuro di Milano e dell’industria italiana in generale.
In prospettiva l’intenzione è quella di assicurare una attenzione crescente al cosiddetto modello delle ‘3 F’, Fashion, Furniture, Food, che rappresenta quel combinato delle eccellenze con cui l’Italia può competere nel risiko del mercato mondiale. Lo stanno dimostrando il successo di iniziative come Eataly e, proprio in queste settimane, l’ambiziosa apertura dei 12 piani del Brian & Barry Building in Piazza San Babila a Milano, progetto in cui convivono moda, design e cibo.
Un magazine modello ‘3 F’ è quello che possiamo proporre. È la nostra parte nello sforzo collettivo che ci attende.
David Pambianco