“È un peccato che la società abbia fatto marcia indietro dalla vendita, era sicuramente un bel marchio che ’flirtava’ con il mio modo di intendere aziende in alternativa al mondo del lusso”. Così ha dichiarato Renzo Rosso al Corriere del Veneto facendo riferimento alla mancata acquisizione di Stone Island, per la quale il suo gruppo era in corsa, e che è sfumata sul filo di lana. Rosso, patròn di Diesel e presidente della holding Only the brave, ha parlato margine di un incontro-dibattito nella sede di Breganze, con Carlo Petrini, il padre di Slow Food. L’imprenditore ha discusso di nuovi mercati (“Ci sono mercati nuovi, di forte interesse. Dalla Costa d’Avorio alla Nigeria, al Senegal”), potenziali nuove acquisizioni e di quelle ‘perse’, come, appunto, Stone Island.
Slow Food, associazione enogastronomica e ambientalista, apparentemente ha poco in comune con il gruppo del fashion: “Niente affatto – ha sottolineato Stefano Rosso, che di Otb è amministratore delegato – se si pensa al tema, proprio di Slow Food, di spingere sempre la qualità, di mangiare e vivere bene, a livello globale, allora è proprio quello che noi abbiamo sempre fatto coi nostri marchi. Slow Food interpreta al meglio i nostri valori”. Lo scorso gennaio Rosso è entrato con una quota rilevante nel capitale della EcorNaturaSì, leader italiana della distribuzione di alimenti bio. L’azienda da 230 milioni di ricavi nel 2013 (+12%) gestisce oltre 400 punti vendita in Italia, la quasi totalità in franchising, con i marchi NaturaSì e CuoreBio. Inoltre, nella sua Diesel Farm, una tenuta di 100 ettari attorno a Marostica, Rosso produce tre etichette di vini e altri prodotti naturali.