Da quest’anno, tutti i vini della comunità di San Patrignano sono certificati come prodotto da agricoltura biologica. Sul risultato, raggiunto dopo una conversione dei terreni avviata nel 2010, un “normale” viticoltore avrebbe costruito una campagna di comunicazione mirata. Loro invece, per ora, non lo scrivono nemmeno in etichetta. Lo abbiamo saputo accidentalmente parlando con Roberto Dragoni, agronomo della cantina di Sanpa ed educatore, che ce l’ha rivelato alla fine dell’intervista, quasi si trattasse di un fatto irrilevante. E quant’altro ci sarebbe da raccontare sui vini che nascono nelle colline di Coriano, nel Riminese, là dove Vincenzo Muccioli nel 1978 intravide la possibilità di costruire un sogno: liberare i giovani dalla schiavitù della droga e offrir loro un’occasione di reinserimento sociale tramite il lavoro, ottenendo prodotti di qualità. Ogni vicenda personale, qui, rappresenta un tesoro da custodire e raccontare. A San Patrignano, però, certe storie non le utilizzano a scopi commerciali. Preferiscono che sia il prodotto a parlare, attraverso i risultati raggiunti dopo anni di applicazione, con la regia di un celebre enologo, Riccardo Cotarella, che dal 1995 collabora da volontario con lo staff della cantina, formato da una sessantina di addetti. Nell’etichetta troveremo pertanto illustrazioni donate da artisti famosi (quella di Avi 2007 è firmata da Paolo Canevari) e caratteristiche del contenuto, oltre alla saggia avvertenza: “Il vino è piacere e salute. Bevi con sobrietà”. Null’altro.
È un bel momento per i vini di San Patrignano. Dal 2009 a oggi, la comunità ha raddoppiato il numero di bottiglie vendute, da 250 a 500 mila l’anno, attraverso una serie di politiche commerciali efficaci e basate sull’affidamento a distributori nei principali mercati esteri. L’export, partendo da quote marginali, è balzato al 40% del fatturato vitivinicolo aziendale. I punteggi totalizzati nelle principali guide di settore hanno fatto da traino. L’Italia si conferma primo mercato di destinazione, grazie a una serie di accordi con le catene della Gdo e al consolidamento del canale horeca per le etichette più prestigiose. Per quanto riguarda i mercati esteri, ai tradizionali (Svizzera, Germania, Austria, Belgio) si sono aggiunti Cina e Giappone, dove la comunità sta ottenendo risultati sorprendenti. In ripresa il mercato Usa. Tra le novità, l’avvio del progetto Wine Research Team, condiviso con altre 25 aziende vitivinicole, fondato su tecniche innovative di raccolta e trattamento delle uve prima dell’imbottigliamento e che permette a Sanpa di ottenere 6 mila bottiglie senza solfiti. Oltre, naturalmente, al fatto che gli oltre cento ettari vitati delle colline di Coriano, all’interno del perimetro della comunità e affacciati sul mare, sono diventati 100% bio.