Quattro secoli di profumi e non solo… un mix inebriante di erbe aromatiche e speziate dal sapone vintage. A Firenze, adiacente alla piazza di Santa Maria Novella, si trova una delle più antiche farmacie del mondo: l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella creata dai Frati domenicani poco dopo il 1221, anno del loro arrivo a Firenze. Nel 1612, quando la fama della bontà dei loro prodotti raggiunse anche l’esterno, decisero di aprire la farmacia al pubblico. Da allora ‘tradizione e innovazione’ sono state i capisaldi dell’azienda che è riuscita a tramandare le ricette dei frati rendendole moderne, al punto da raggiungere oggi ben 105 dipendenti (erano 5 nel 1989) e un fatturato 2013 poco al di sotto dei 20 milioni di euro. L’Officina nasce con una denominazione emblematica che già all’epoca anteponeva appunto il profumo, o ‘l’effimero’, all’aspetto curativo o farmaceutico. Un’intuizione vincente visto che una delle prime testimonial del marchio fu Caterina de’ Medici, la nobildonna fiorentina incoronata Regina di Francia, per la quale i frati crearono l’Acqua della Regina, ancora oggi in produzione.
“La cosa più importante per la sopravvivenza di un’azienda con una storia così antica è continuare a farla crescere, rinnovandola, perché è necessario sia aumentare il profitto, sia organizzare un ciclo produttivo più moderno che ne sostenga la crescita. Abbiamo creato nuovi prodotti più idonei alle abitudini delle clienti di oggi, sempre lasciando però in produzione quelli che hanno reso famosa l’Officina”, ha commentato il presidente Eugenio Alphandery, coproprietario insieme a Diana Stefani, quarta generazione della famiglia cui passò l’azienda nel 1866 (in quell’anno la proprietà dell’azienda passò allo Stato che tuttavia la concesse a Cesare Augusto Stefani, nipote dell’ultimo frate direttore dell’Officina). Oggi, la tradizione si perpetua rinnovandosi, continuando a usare materie prime della più alta qualità e seguendo ancora i procedimenti artigianali appartenuti ai frati domenicani, con l’ausilio però di moderne tecnologie e macchinari all’avanguardia creati ad hoc, come quello per la stagionatura del sapone, dallo stesso Alphandery, ingegnere meccanico.Ogni prodotto dell’Officina, che vanta ben 700 referenze, potrebbe raccontare la propria storia, come la ‘Polvere per Bianchire le Carni’, creata per la pulizia del viso delle ricche nobildonne che venivano giudicate dal pallore del volto e delle mani, o l’antico ‘Pot-Pourri’, una miscela di erbe e fiori dei colli toscani, lasciati a macerare in orci di terracotta dell’Impruneta.
Un’azienda che conta oggi ben 60 monomarca e 100 corner a livello mondiale. “Ad oggi abbiamo 4 negozi di proprietà (2 a Firenze, Forte dei Marmi e Milano in via della Madonnina) mentre gli altri sono in franchising – continua Alphandery -. I mercati che ci stanno dando oggi maggiori soddisfazioni sono sicuramente l’Asia, il Giappone e la Corea del Sud (qui, in particolare, la maison fiorentina ha avuto il sostegno di un’ambasciatrice d’eccezione del calibro di Miss Lee, ereditiera di casa Samsung, ndr)”. E, per il futuro, la scommessa sono sicuramente i monomarca di proprietà. “Nei prossimi anni punteremo sempre di più all’apertura di store di proprietà per essere presenti in maniera diretta e più capillare nelle principali capitali mondiali e in quei mercati, come la Cina, dove ancora non siamo entrati”, ha concluso il presidente.