Salvatore Ferragamo presenta i conti e respinge i timori sul settore lusso. Il gruppo ha diffuso ieri sera i dati preliminari dei ricavi consolidati dell’esercizio 2013, e questa mattina registrava rialzi del +6% in Piazza Affari. Le vendite della maison nell’anno appena trascorso ammontano a circa 1.258 milioni di euro, con un incremento del 9% a cambi correnti (+7% nel solo quarto trimestre 2013) e del 11% a cambi costanti, rispetto all’esercizio 2012 (1.153 milioni di euro).
Anche Ferragamo, in Borsa, ha risentito delle difficoltà di inizio anno sui listini del lusso. Il brand, infatti, dal primo gennaio aveva perso circa il 15%, raggiungendo il suo minimo proprio ieri, lo stesso giorno nel quale Tod’s, dopo la diffusione dei risultati 2013, aveva subito un -8 per cento.
Dando uno sguardo alle aree geografiche, il gruppo ha registrato in tutte le zone ricavi a doppia cifra, con la sola eccezione del Giappone che ha messo a segno un incremento dell’1% (-2% nel solo quarto trimestre 2013), che a tassi di cambio correnti si traduce in un decremento del 13%, a causa dell’andamento sfavorevole della valuta. L’area Asia Pacifico si riconferma il primo mercato in termini di ricavi, con un fatturato che rappresenta il 37% del totale, in crescita del 10% (+5% nel solo quarto trimestre), soprattutto grazie ai negozi diretti in Cina, che hanno registrato tassi di crescita del 20% rispetto al 2012.
Crescita anche per l’Europa, con ricavi al +13% (+18% nel quarto trimestre), per il Nord America, che ha registrato un incremento di oltre il 12% rispetto all’esercizio 2012 (+11% nel quarto trimestre), e per l’area del Centro e Sud America, con il +15% (+13% nel quarto trimestre).
Buoni risultati per tutte le categorie di prodotto, a eccezione dell’abbigliamento. In particolare, ha fatto bene al gruppo il settore delle calzature (+8%) e delle borse, e degli accessori in pelle (+18%), che complessivamente rappresentano oltre il 76% dei ricavi consolidati, e quello dei profumi (+14%).