Coach non brilla nel 2013. Il marchio americano ha infatti chiuso i sei mesi (conclusi al 28 dicembre 2013) con un fatturato in calo del 4% a 2,57 miliardi dollari (pari a circa 1,9 miliardi di euro). Anche l’utile netto soffre, segnando 515 milioni dollari, contro i 574 milioni di un anno prima.
I conti di Coach hanno risentito soprattutto della discesa delle vendite in Nord America, che rappresenta proprio il mercato di riferimento del brand, con un -9% a 983 milioni dollari (da circa 1 miliardo di dollari dell’anno scorso).
Fuori dai confini americani, invece, le vendite sono aumentate dell’11% (a valuta costante), con la Cina che traina con un+25 per cento.
Il chief executive officer Victor Luis ha spiegato in una nota che il calo complessivo è dovuto alla debolezza del settore borse e accessori donna nel Nord America, che però è stata compensata da una forte crescita dell’uomo e delle calzature, oltre che dai buoni risultati nei mercati emergenti asiatici e in Europa. Il mercato degli Usa è stato “sostanzialmente influenzato dal numero inferiore nei nostri negozi e dalla nostra decisione di limitare l’accesso al sito di vendite online”, ha spiegato Luis.
Il marchio a stelle e strisce, nel frattempo, sta già affilando le armi per rispondere al brutto colpo, con un progetto in serbo per la New York Fashion Week, durante la quale verrà svelata la collezione di Stuart Vevers lanciata lo scorso settembre, “una tappa importante nella trasformazione del marchio”, ha dichiarato Luis.
Nel corso della mattinata di oggi, i risultati dell’esercizio hanno fatto crollare il titolo del marchio sulla Borsa, che è sceso sotto il 6 per cento.