Nel primo trimestre 2013 (aprile-giugno) Burberry batte le stime degli analisti. I ricavi retail del marchio britannico si sono attestati a 339 milioni di sterline (+18%), superando il consensus fermo a 317 milioni. Impennata delle vendite same-store, cresciute del 13% contro il +8% del quarto trimestre 2012 e un consensus del +5%, grazie in parte a un termine di paragone più facile da battere e in parte al responso molto positivo dei consumatori alla collezione P/E 2013.
A livello geografico, l’Asia ha confermato l’incremento a doppia cifra dei quarter precedenti, trainata da Hong Kong e Cina, con un miglioramento in Corea. Per quanto riguarda i prodotti, i principali driver di crescita sono stati l’outerwear, la pelletteria, la prima linea e la collezione premium (Burberry Prorsum e Burberry London).
La società ha confermato le stime per l’intero esercizio e il CEO Angela Ahrendts ha dimostrato prudenza: “Le prospettive macroeconomiche restano incerte – ha dichiarato -. Continueremo a concentrare i nostri investimenti sulle opportunità di crescita più redditizie per canale, regione e categorie di prodotti”.
Burberry è il primo dei player del lusso a riportare i risultati del periodo aprile-giugno, quindi, come sottolineano gli analisti di Equita in un report, “questi numeri potrebbero suffragare una crescita dell’intero settore”.
“I commenti positivi dell’azienda sul mercato cinese – si legge ancora nel report -, confermano che la frenata nella regione è un fatto che riguarda solo alcuni brand più maturi, mentre Burberry non è coinvolto. La base di paragone più semplice nel quarter è un fattore comune a tutto il settore, ma difficilmente vediamo un’accelerazione tangibile per gli altri player, il che conferma la nostra visione sul momentum positivo di Burberry”.