I vertici della Geox hanno annunciato ai sindacati la presentazione di un piano di 90 esuberi nella sede centrale di Montebelluna. Secondo quanto riportato dalle agenzie e dalla stampa locale, l’annuncio è stato dato durante un’assemblea informativa cui partecipavano i dipendenti e anche rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Il piano di esuberi nella società della scarpa che respira è stato motivato con le perduranti cattive situazioni dei mercati di riferimento dell’azienda delle calzature, cioè i Paesi del Mediterraneo come Italia (dove realizza il 38% del fatturato), Spagna, Portogallo e Grecia, mercati che non mostrano a breve segni di ripresa, ma anzi confermano una recessione strutturale nei consumi.
Contattata da Pambianconews, l’azienda ha fatto sapere che incontrerà i sindacati la prossima settimana per definire le modalità del taglio di organici, che riguarderà solo la Geox spa, una delle tre società insediate nella sede principale di Montebelluna dove lavorano tra operai e amministrativi 545 persone, e non XLog e GeoxRetail. L’azienda di Mario Moretti Polegato, presente in 100 Paesi del mondo, è impegnata comunque in questa fase nella semplificazione della propria struttura e negli investimenti per diversificare la propria presenza nei mercati emergenti.
Aria pesante si respirava già da tempo, prima con i risultati del 2012, con ricavi in calo del 9%, poi con quelli del primo trimestre 2013, con una discesa del 20,4% (-20,3% a cambi costanti) a 262,5 milioni di euro, contro i 330 milioni dello stesso periodo 2012. In occasione della presentazione dei conti, Polegato, presidente e fondatore di Geox aveva spiegato che “A pesare sulla performance poco brillante è stata la “difficile congiuntura economica nei Paesi dell’area mediterranea e in particolare in Italia e Spagna”, prevedendo che il 2013 sarebbe stato un anno di transizione”.
Intanto arriva il commento preoccupato del presidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia. ”La situazione delle imprese e del lavoro è ormai a livelli da allarme sociale in tutto il Veneto e il Nordest. I 90 esuberi della Geox si vanno ad aggiungere ai 170mila disoccupati del Veneto, a quel 25 per cento di giovani in cerca di un lavoro che forse non arriverà” riprende Zaia. ”Bisogna agire in fretta. E il governo mi pare non stia facendo quello che qualsiasi persona assennata e qualsiasi padre di famiglia farebbe – conclude Zaia – cioè consentire che i soldi dei veneti rimangano sul territorio a produrre nuova ricchezza e nuovo sviluppo. Non a favore dei veneti, bensì a favore di tutto il Paese che senza il Nord produttivo e il Pil che l’imprenditoria veneta sa sviluppare è destinato a un triste e inevitabile declino”.