Si respira aria da ultimo giorno di scuola nella giornata conclusiva della Milano Moda Uomo, un misto tra desiderio di ribellione e di disincantato dolce far niente. Addetti ai lavori e amanti del fashion sono pronti a tornare a casa e, perché no, prendersi un pausa di sana e legittima evasione, meglio se selvaggia. Via la mise studiata per rubare qualche scatto all’ingresso delle sfilate, via gli occhiali da sole costosissimi e i cappelli vistosi, c’è voglia di camicie hawaiane, collane di fiori e shorts ai minimi termini. Come il piccolo Mowgli cresciuto nella giungla, in realtà un po’ tutti vorrebbero camminare a piedi nudi e vestiti di una sola gonnella, lontano da tutto e da tutti. Uno spirito di felice evasione che aleggia anche durante i defilé, la voglia di quei paradisi estivi che strizzano l’occhio dai depliant delle agenzie turistiche. Largo ai cliché dell’estate, dunque, come le fantasie tropicali hawaiane, le stampe dal sapore esotico, i motivi orientali di fiori e idoli antichi di Prada. Tutto di fiori si vuole vestire anche l’uomo Gucci, perché ha una passione smodata per le fantasie floreali, che sfoggia da mattina a sera. Ma più che una vacanza, questa, è un’avventura nella foresta, la storia di un superstite il cui aereo è precipitato nel cuore della giungla ai piedi di un cascata, di un uomo che, come Mowgli, cammina all’ombra delle palme indossando, come succede da Dsquared2, un gonnellone in paglia con tanto di pappagallo (vero) sulla spalla.