Si fermano solo le lancette. Per il resto, Hermès fa un trimestre oltre le attese e, nel suo outlook per il 2013, parla di “energia” e “ottimismo”. I dati di vendite relativi ai primi tre mesi dell’anno confermano in pieno le sue aspettative, fatta eccezione, appunto, per il mondo degli orologi, unico segno negativo dovuto peraltro proprio al mercato in espansione per eccellenza, la Cina. Nel primo trimestre del 2013 i ricavi della maison francese sono aumentati del 10% a 856,8 milioni, sopra le attese degli analisti che si erano fermati a quota 854 milioni. Nonostante la crescita, come ormai da tradizione, sia legata a una forte domanda dei clienti asiatici (+17%, dato che esclude il mercato nipponico) e in particolare di quelli residenti nelle città cinesi, Macao e Taiwan, la richiesta dei prodotti di lusso firmati Hermès resta alta anche nelle altre regioni: le Americhe hanno aumentato le vendite dell’11%, il Giappone del 7% e perfino l’Europa ha messo a segno un significativo +12% che fa da contraltare al generale clima di stagnazione economica. E con una domanda che aumenta costantemente, compresi i prodotti di pelletteria e selleria (+7% nel primo trimestre di quest’anno), la maison ha annunciato investimenti nella capacità produttiva. Aumenta anche la vendita di prodotti tessili e seta (+15%) come anche quella di profumi (+18%) sostenuti dal lancio della nuova femminile Jour d’Hermès. In rosso solo la divisione degli orologi, il cui turnover è sceso del 5% a causa del rallentamento del mercato cinese all’inizio di quest’anno, ma è da segnalare che la performance di questo trimestre rappresenta un calo naturale dopo il boom di richieste di segnatempo dello scorso anno (+27%). Volano infine le vendite di gioielleria e “art of living” con un +49% nei primi tre mesi del 2013.