Fast Retailing migliora i conti, aumenta la sua penetrazione all’estero e serra la competizione con la spagnola Inditex, la svedese Hennes & Mauritz e la statunitense Gap Inc. con l’obiettivo, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, di diventare entro il 2020 il più grande retailer al mondo. Una strategia che il gruppo cui fa capo il marchio Uniqlo conta di raggiungere diminuendo il peso del mercato interno, considerato ormai saturo. E i primi frutti di questa strategia cominciano a farsi vedere: nel primo semestre di questo esercizio fiscale chiuso a febbraio 2013, il colosso nipponico della distribuzione ha aumentato del 17% le vendite dei suoi marchi (Uniqlo, Theory, Princesse Tam Tam, Comptoir des Cotonniers e J Brand) raggiungendo un giro d’affari di 614,8 miliardi di yen (pari a 4,7 miliardi di euro al cambio attuale) mentre i profitti hanno messo a segno una performance addirittura migliore: +13% a 65,4 miliardi di yen (504 milioni di euro). Sulla base di questi conti il gruppo ha alzato le stime per l’intero anno a 91,5 miliardi di yen di utile netto (+27,7% su base annua), dai precedenti 87 miliardi mentre i ricavi dovrebbero raggiungere i 1.103 miliardi di yen (8,5 miliardi di euro) dagli 1069 miliardi di yen precedentemente previsti.