Vhernier si prepara a un aprile intenso. Dal 9 al 16, in occasione del Salone del mobile di Milano, ci sarà un’anteprima delle nuove collezioni di gioielleria e un’esposizione di pezzi storici di De Vecchi, l’atelier di argenteria acquisito nel 2010. Accanto ai gioielli debutterà anche la prima borsa Vhernier, in coccodrillo e impreziosita da un manico in ulivo o ebano, costruito su ispirazione della collana Calle, un best seller del marchio.
Ma ad aprile il brand nato a Valenza nel 1984 parteciperà anche a Baselworld per l’edizione 2013 (25 aprile-2 maggio), dove mancava da tre anni dopo 18 di ininterrotta presenza: allo stand, i prodotti più cari, ma anche le nuove linee di orecchini, anelli e collane pensate per un pubblico più ampio, con prezzi che partono dai 2.000 euro. Nel 2012 il fatturato Vhernier, che ha un export superiore al 60%, ha raggiunto i 13 milioni, con una crescita dell’1% sostenuta anche dalla ripresa degli Stati Uniti, dove all’attivo c’è una partnership con Saks e dove è attesa una forte crescita per il 2013. L’investimento nel retail è il primo punto nella strategia del brand di gioielli, come ha dichiarato Carlo Traglio, dal 2001 proprietario e presidente di Vhernier, in un’intervista a Il Sole 24 Ore: “I monomarca sono strategici. Oggi ne abbiamo quattro in Italia e sei all’estero (Parigi, Ginevra, Atene, Dubai, Beverly Hills, Miami), ai quali si aggiungono tre shop-in-shop all’interno di Saks a Palm Beach, New York e Houston. Ci interessano molto il Brasile, dove però il problema degli altissimi dazi per ora ci ha fermati, e la Cina”. Proprio per la Cina Vhernier ha avviato contatti con possibili partner, e potrebbero esserci altre aperture in Medio Oriente, dove il marchio sta avendo un discreto successo.