Il piano di chiusure di Puma picchia duro in Cina, con 90 insegne destinate a sparire. Che il piano di riduzione dei costi previsto per il 2013 prevedesse la contrazione di punti vendita del marchio tedesco controllata da Ppr, era già noto. Eppure, il fatto che il brand di sportswear faccia una retromarcia pesante in un mercato, quello cinese, dove si contano ogni giorno svariate aperture da parte dei colossi della moda, è una notizia che sottolinea ancora una volta la profondità della svolta imposta al marchio.
Nel quarto trimestre 2012 Puma ha registrato una perdita netta di 42,6 milioni di euro causata dalle difficili condizioni del mercato, soprattutto europeo. Ma anche in Cina, a partire dalle Olimpiadi di Pechino del 2008, il comparto sportswear ha registrato una forte decrescita che rende difficile alle compagnie del settore sviluppare un proprio piano retail.