Il lusso conferma la sua tendenza anticiclica e, dopo gli incrementi messi a segno da Burberry, anche un altro big del settore, il gruppo Tod’s archivia l’anno con un significativo aumento dei ricavi. Nel 2012 il fatturato consolidato del gruppo guidato da Diego Della Valle ha raggiunto i 963,1 milioni di euro, con una crescita del 7,8% rispetto all’anno precedente e con utili che, secondo quanto anticipato nella nota ufficiale, “dovrebbero aumentare rispetto ai già ottimi livelli raggiunti nell’esercizio 2011”. Nel solo quarto trimestre dell’anno, i ricavi sono stati pari a 213,2 milioni, in progresso del 9,6% rispetto al quarto trimestre del precedente esercizio fiscale.
A brillare è stato il marchio Tod’s che ha mantenuto solidi tassi di crescita. Nel 2012 ha realizzato 569,7 milioni di euro di ricavi (+16,8% rispetto al 2011, +12,5% a cambi costanti). In calo invece Hogan (-13,3% a 243, 4 milioni di euro) e Fay (-15,2% a 74, 5 milioni), penalizzati dalla decisione del gruppo di razionalizzare la distribuzione italiana per la situazione ben poco brillante del mercato interno. Vola invece Roger Vivier che, da cenerentola del gruppo in termini di vendite (nel 2011 ha fatturato 36,5 milioni di euro) è arrivato ad eguagliare Fay con un incremento di ben il 104,2%. Merito in questo caso delle vendite all’estero che, in generale, hanno consentito di far aumentare i ricavi dell’intero gruppo in pressoché tutte le aree geografiche al di fuori dei confini nazionali. Andando nel dettaglio delle vendite, in Italia il calo ha raggiunto il 14,5%. Bene l’Europa (+10,1%) e ottime performance dal Nord America (+30,8%) e dalla macro area Asia e resto del mondo (+48,7%). Si spiega in questo modo la strategia messa a punto dal gruppo Tod’s in particolare per i marchi Hogan e Fay. Come sottolineato da Della Valle nella nota, “considerando la forza dei nostri marchi, la situazione macro-economica italiana e la forte domanda dei mercati esteri, in coerenza con la strategia di lungo periodo del gruppo, abbiamo deciso di rendere ancor più selettiva, nel mercato interno, la distribuzione indipendente, per preservare l’esclusività ed il posizionamento dei nostri prodotti”. Considerando poi le categorie merceologiche, crescono le calzature (+9,9 a 710,4 milioni di euro), la pelletteria (+14,2% a 165,5 milioni) mentre diminuiscono le vendite di abbigliamento (-15,1% a 86,2 milioni di euro) il cui andamento “riflette le stesse dinamiche commentate per il marchio Fay”.
In attesa di vedere come reagirà oggi il titolo in Borsa, c’è da sottolineare che il titolo ha iniziato il 2013 in netta accelerazione, sfondando quota 100 euro a Piazza Affari. Merito del forte rally innescato in primis dalle positive performance del settore lusso e dalle attese positive per la chiusura del 2012. Ma gli analisti sono comunque prudenti. Il titolo potrebbe continuare la sua crescita ma i timori sono legati al peso del mercato italiano, che rappresenta circa il 40% dei ricavi e che, per alcuni analisti, rappresenterebbe una fetta ancora troppo grossa rispetto al turnover complessivo considerata la crisi del mercato interno.