Nonostante il rallentamento economico abbia messo in grave difficoltà il settore tessile italiano, già da diversi anni stretto nella morsa della crisi, ci sono alcune eccezioni che continuano a registrare risultati positivi. È il caso del Gruppo Albini, che nel 2012 prevede di riportare un risultato in linea o in lieve incremento sul 2011, chiuso con un fatturato di 121 milioni di euro in crescita del 5,5% rispetto al 2010.
“Possiamo dirci abbastanza soddisfatti di quest’anno”, ha commentato Silvio Albini, presidente della storica azienda bergamasca. “Nel 2013 ci sarà ancora da combattere per confermare i risultati positivi, almeno nella prima metà dell’anno. Dalla seconda metà però la situazione potrebbe migliorare, o almeno questo è ciò che auspichiamo”.
Il gruppo ha beneficiato soprattutto della crescita dei mercati esteri, a fronte di forti cali in Italia e nel sud Europa. In un’area strategica e in forte espansione come la Cina, Albini è presente già da 12 anni anche se, come ha affermato l’imprenditore, ci sono voluti cinque-sei anni per raccogliere i primi risultati concreti. “Per noi il primo mercato è ancora l’Italia, che vale il 30% del fatturato, ma moltissimi dei nostri clienti italiani esportano i loro prodotti. Al secondo posto ci sono a pari merito Germania, Francia, UK e Spagna, seguiti dagli Stati Uniti e dal Far East”.