Passerà attraverso la caratterizzazione delle marche, l’innovazione e l’internazionalizzazione, il restyling della Vincenzo Zucchi S.p.A., società quotata presso l’MTA di Borsa Italiana che nei giorni scorsi ha presentato il nuovo modello di business e le linee guida strategiche aziendali.
“Il contesto economico globale e il mercato di riferimento sempre più sfidanti impongono, oggi, un deciso e rapido ripensamento del modello di business del Gruppo Zucchi – ha spiegato l’AD Riccardo Carradori – con l’obiettivo di favorire il passaggio da produttore industriale di biancheria tradizionale per la casa a leader internazionale nei segmenti home fashion e private labelling per una piena espressione dell’Italian life style che le nostre marche sono in grado di valorizzare anche all’estero”.
“Il processo di rilancio già avviato – ha proseguito il manager – passa attraverso una progressiva specializzazione e maggiore indipendenza delle tre business unit strategiche (Zucchi, Bassetti e Mascioni), una chiara diversificazione e caratterizzazione delle marche Zucchi e Bassetti, un controllo selettivo della distribuzione e una profonda revisione del format retail monomarca, una forte spinta all’innovazione di processo e di prodotto, per consentire di ritrovare volumi, redditività e capacità di generare cassa con la gestione operativa”.
Le azioni sono volte, da un lato, alla valorizzazione delle marche Zucchi e Bassetti nel B2C con un’ulteriore diversificazione tra le due marche sia sotto il profilo del prodotto offerto, sia per quanto riguarda i canali distributivi attraverso una selezione mirata di quelli a maggiore potenzialità di sviluppo e redditività; dall’altro sarà accelerato il rafforzamento nel B2B della controllata Mascioni, puntando sul private labelling e sullo sviluppo dell’abbigliamento protettivo.
Altro obiettivo strategico è l’accelerazione del processo di internazionalizzazione, attraverso una maggiore valorizzazione dei mercati di prossimità nei quali il gruppo è già presente quali la Svizzera e la Germania. “Il percorso prevede poi una rapida apertura a mercati ad alto potenziale per il nostro settore – ci spiega Carradori – come la Scandinavia e la Turchia. Stati uniti e Giappone offrono ancora opportunità di grande rilievo per ragioni diverse. Negli Stati uniti i grandi department store rappresentano un veicolo efficace per generare volumi importanti in maniera capillare. Il Giappone incarna invece la cultura della bellezza che ha radici profonde nell’artigianalità che il Made Italy esprime con forza crescente all’estero. Infine, la graduale diffusione su mercati emergenti avanzati come il Brasile e la Cina rappresenta il coronamento di questo percorso virtuoso”.
“Siamo convinti – ha concluso l’AD – che il Gruppo saprà esprimere pienamente il valore intrinseco delle proprie marche Zucchi e Bassetti, che ancora oggi sono leader nel mercato italiano con una quota 2011 di oltre il 18%, facendo leva sulla sua storia ultra centenaria e promuovendo l’Italian life style su una dimensione globale”.