Sono stati proclamati a Parigi i vincitori della seconda edizione del Prix Émile Hermès, concorso triennale organizzato dalla Fondazione Hermès per supportare i giovani designer. L’architetto Toyo Ito, presidente della giuria, e Pierre-Alexis Dumas, presidente della fondazione, hanno così consegnato i premi ai primi tre classificati su una rosa di 12 finalisti, scelti tra 1.460 progetti pervenuti da 63 Paesi sul tema “scaldare, ri-scaldare, scaldar-si”.
Il primo premio (50mila euro) è stato assegnato al trio francese formato da Arnaud le Cat, Esther Bacot e Luther Quenum per Sheved Cooking, un piano cottura a basso consumo energetico. La medaglia d’argento (25mila euro) è andata ai tedeschi Daniel Abendroth e Andreas Meinhardt per HAgent, un cubo riscaldante in grado di immagazzinare e ridistribuire il calore in eccesso nelle zone più fredde, mentre lo svedese Jarl Fernaeus ha vinto il terzo premio (15mila euro) per la stufa a consumo ridotto Ecojoe stove.
Infine, la giuria ha assegnato una menzione speciale al duo italo-iraniano Mohsen Saleh e Seyed Abdolnasser Taghavi per Light Farm, un modulo architettonico che grazie a un sistema fotovoltaico è in grado di generare il 40% del fabbisogno elettrico di una famiglia. Una mostra interattiva dei progetti sarà online sul sito Prixemilehermes.com fino alla prossima edizione 2014.