Cala del 21% nel primo semestre l’utile di Gap, sceso a 422 milioni dollari dai 536 milioni dei primi due quarter 2010.
Gli aumenti dei prezzi applicati dal colosso dell’abbigliamento di San Francisco non sono stati sufficienti a far fronte agli aumenti dei costi per produrre i vestiti, ha spiegato l’azienda in una nota.
Quasi invariate le vendite nette del gruppo, che si sono attestate a 6,68 miliardi di dollari (+0,5%).
“Nonostante un trimestre difficile – ha commentato Glenn Murphy, presidente e CEO di Gap, abbiamo comunque riscontrato un miglioramento nelle vendite e continuo a credere che ci siano molte più opportunità che ostacoli davanti a noi”.