L'edizione n.68 di Pitti Filati si avvia alla chiusura e alla Fortezza da Basso si iniziano a tirare le prime somme. I primi dati finali dicono che il salone dovrebbe chiudersi con un aumento dell'8,5% dei compratori esteri (che raggiungono quota 1.500 presenze), per un totale di quasi 4.000 compratori intervenuti, a confermare i livelli di presenze della scorsa edizione invernale.
Tra le migliori performance da segnalare il +46% dei compratori dal Giappone, la Svizzera a +66%, Gran Bretagna +21%, Francia +16%, Turchia + 14%, Stati Uniti a +12%; ottime anche le performance da Corea del Sud (triplicate le presenze sudcoreane), Svezia, Portogallo, Germania e Spagna.
Gli ottimi risultati di questo Pitti Filati seguono l'andamento registrato sia a Pitti Uomo sia a Pitti Bimbo, con un fronte di compratori esteri in consistente crescita, sia dai mercati consolidati che da quelli emergenti, e con i livelli delle presenze italiane in lieve flessione, riflesso dei consumi interni ancora piuttosto stagnanti. Dopo anni di pesanti riduzioni del fatturato, nel 2010 per la filatura italiana è iniziata una fase di ripresa, con un fatturato e un export in crescita, che lasciano ben sperare per l'andamento delle prossime stagioni, ha detto Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine.
Grande successo anche per lo Spazio Ricerca del salone, Senso, ideato dal designer Angelo Figus e dall'esperta in maglieria Nicola Miller, che conferma ancora una volta il ruolo di Pitti Filati come laboratorio di ricerca e di creatività nella progettazione della moda.