Puma archivia i primi nove mesi del 2010 con una forte crescita dell'utile, +83,5% a 205,5 milioni di euro, mentre i ricavi si sono attestati a 2,1 miliardi, +5,7% rispetto al medesimo periodo nel 2009. Non hanno quindi pesato sulle performance del brand tedesco del gruppo PPR le irregolarità emerse nella joint venture greca e il conseguente extra charge di circa 30 milioni di euro.
Da segnalare i risultati della divisione Accessori, +20,5% rispetto al 2009 a 221 milioni di euro e, a livello geografico, l'area Americas, +24,9% a 512,1 milioni. Il brand di sportswear guidato dal CEO Jochen Zeitz ha poi annunciato di aver assunto il pieno controllo delle attività in Cina e a Hong Kong e l'aspettativa di toccare quota 4 miliardi di ricavi entro il 2015.
In precedenza, Puma aveva comunicato di aver riscontrato nella jv greca Puma Hellas S.A, ora in esame da una società di audit indipendente, delle irregolarità per una somma non superiore ai 115 milioni di euro pre-tasse, le quali, comunque, non influiranno sulla liquidità dell'azienda