Risultati incoraggianti e prospettive di ulteriore miglioramento per il franchising in Italia. Secondo i dati dell'associazione Assofranchising, il business italiano dell'affiliazione commerciale ha chiuso il 2009 con un fatturato di 21,7 miliardi di euro, in crescita dell'1,7% rispetto ai 21,4 dell'anno precedente. Anche il numero dei franchisor è aumentato, passando da 852 a 869, mentre i franchisee sono lievemente diminuiti, con un calo dello 0,2% per un totale di 53.313 punti vendita affiliati. Legata a tale calo è la diminuzione dell'occupazione nel settore, scesa di 2.383 unità.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale del fenomeno, la ricerca mostra che il 60% dei franchisor è concentrata nel Nord della Penisola, in particolare in Lombardia con 226 catene, a seguire Lazio, Veneto e Piemonte.
Il settore più interessato è quello dei servizi, seguito dagli articoli per la persona. Guardando ai proventi per settore, il primato va alla grande distribuzione alimentare, che ha totalizzato nel 2009 5,5 miliardi di euro di ricavi, pari al 25% del fatturato complessivo. La medaglia d'argento spetta alle agenzie di viaggi, poi l'immobiliare, l'abbigliamento e la ristorazione. Queste ultime quattro aree, inoltre, in base a una ricerca di Luca Pellegrini, docente presso l'università Iulm di Milano, dovrebbero a fine anno registrare un ulteriore incremento del giro d'affari.
Nonostante la recessione economica e il ritardo legislativo italiano ?la legge in merito risale a soli sei anni fa e manca ancora di trasparenza- la formula del franchising pare quindi aver resistito ed essere destinata a crescere, forte della flessibilità e della maggiore incisività sul mercato dei brand dei franchisor rispetto alla distribuzione anonima.