Il 2010 sarà l'anno della svolta per il brand di pelletteria Orobianco, lanciato 15 anni fa e specializzato nella produzione e distribuzione di collezioni destinate al mercato asiatico. La creatura di Giacomo Valentini, imprenditore che ha unito la passione per il design al background di famiglia (attiva nel settore tessile e industriale da un centinaio di anni), ha infatti archiviato il 2009 con un fatturato di circa 10 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto al 2008, e punta a incrementare le vendite di borse, trolley e accessori dell'80% nell'anno in corso.
La crescita sarà supportata dallo sviluppo capillare del mercato koreano che si aggiungerà alle altre due aree dove Orobianco è presente, ossia il Giappone e Taiwan. Il Paese del Sol Levante � ha affermato Valentini, presidente del marchio di pelletteria � è attualmente il nostro primo mercato e ci continua a regalare grandi soddisfazioni. Il consumatore nipponico ha la cultura del made in Italy e lo cerca continuamente. Per questo le nostre collezioni, che sono interamente prodotte nel Belpaese utilizzando materiali di qualità e con una cura meticolosa dei dettagli, sono molto apprezzate.
Sempre in Asia il brand lombardo ha stipulato, con partner locali, accordi di licenza produttiva e distributiva per una vasta rosa di categorie merceologiche tra cui occhiali, orologi, cravatte, scarpe, gioielli, articoli di cartotecnica e attrezzatura golf. Il business delle licenze in terra asiatica nel 2011 sarà arricchito anche da una linea di jeans e attualmente genera un fatturato indotto di circa 8 milioni di euro.
L'azienda vanta in passato collaborazioni produttive con i colossi giapponesi Sanyo Shokai e Onward Kashiyama, seguendo in un primo tempo una politica private label poi abbandonata per dedicarsi interamente al brand di proprietà. Il marchio Orobianco attualmente vale il 100% delle vendite ed è distribuito esclusivamente nei negozi specializzati di pelletteria e nei department stores tra cui Isetan, Sogo e Seibu. I monomarca � ha spiegato Valentini � non fanno parte della nostra filosofia, perché la loro gestione ci distrarrebbe dal core business che è la produzione di collezioni di qualità e design. In questo momento, poi, stiamo lavorando alacremente su un nuovo progetto, che ci porterà a realizzare i nostri trolley con sistemi automatizzati.