Nell'arco dello scorso anno il settore lusso ha registrato uno stallo delle attività perchè chi cede è riluttante a vendere a prezzi troppo bassi. Tornano alla carica i fondi. Hal-Safilo e Coin-Upim le due operazioni di maggior respiro.
Fusioni e acquisizioni in ribasso nel settore della moda e del lusso, che ha chiuso il IV trimestre 2009 con 26 operazioni portate a termine contro le 33 dello stesso periodo del 2008 (-21%). Prendendo invece in considerazione l'intero anno, la frenata è meno brusca 114 operazioni contro le 121 del 2008 (-6%). Dopo un 2007 all'insegna del boom (con 149 operazioni ) il mercato dell'M&A, merger & acquisition, ha iniziato a fare i conti con la crisi e da allora sta attraversando una fase di stallo. Chi è intenzionato a comprare fa più fatica di un tempo a trovare i soldi. Chi invece vuole vendere punta su di un rapido miglioramento della situazione e prende tempo nella speranza di incassare un po' di più.
Sono queste le principali indicazioni che emergono dall'analisi condotta dalla divisione M&A dello studio Pambianco Strategie di Impresa. Insomma i compratori ci sono e i venditori pure, il problema resta di prezzo. In effetti i multipli che si arrivavano ad applicare per un'acquisizione solo poche stagioni fa (10-12 volte 1'ebitda) oggi sono un vero a proprio miraggio visto the ormai a stento si supera 5-6 volte l'ebitda e a queste condizioni i venditori sono riluttanti a cedere le loro aziende. Ma quali sono le prospettive future? Secondo Pambianco questo atteggiamento perdurerà fino a quando non ci sarà una ripresa generale dell'economia e un miglioramento dei conti delle imprese, da quel momento però il mercato delle M&A subirà una repentina impennata. Nel frattempo l'analisi ha messo in evidenza come i fondi di private equity sono tornati ad avere un ruolo da protagonisti, dopo che nei mesi scorsi erano rimasti defilati: 20 operazioni, pari al 17% del totale, mentre 19 deal sono da ricondurre agli investitori privati. Seguono le aziende di abbigliamento (14 operazioni), la distribuzione (12 operazioni) e le holding industriali (sette operazioni). Un buon numero di operazioni le hanno messe a segno anche nel settore delle calzature (sei operazioni), dello sportswear (cinque operazioni), dei gioielli e orologi, e dei filati (quattro operazioni ciascuno). Entrando nel dettaglio delle operazione di fusione e acquisizione lungo tutto lo scorso anno, 35 sono avvenute tra operatori italiani, sette tra Italia e estero, otto tra stranieri e italiani. Le altre iniziative sono tutte all'estero. L'operazione forse più importante per i nostri colori è stata quella portata a termine dal gruppo Coin che ha acquisito la catena Upim, mentre sul fronte del private equity è da registrare l'ingresso del fondo Hal nel gruppo dell'eyewear Safilo. Importanti deal sono stati conclusi anche su marchi in crisi. Grande risalto ha avuto infine l'ingresso di Diego Della Valle, patron del gruoppo Tod's, del capitale di Sak's con una quota del 5,9%. La tedesca Escada è stata acquisita da Megha Mittal, nuora del magnate indiano dell'acciaio, e Diadora è stato comprata dalla Lir, finanziaria di Mario Moretti Polegato, patron della Geox.
Estratto da: MFFashion del 2-3-10, a cura di Pambianconews