Il comparto delle crociere in Italia continua a crescere e a raggiungere importanti risultati, nel 2008 infatti il settore ha registrato un giro d'affari di 3 miliardi di euro.
A fronte del grande piano di espansione della flotta, Costa Crociere ha commissionato al MIP, School of Management del Politecnico di Milano, uno studio per valutare i benefici economici derivanti dalla sua attività in Italia. Secondo i risultati dello studio, si stima che nel 2008 Costa Crociere abbia generato un impatto economico pari ad almeno 1,1 miliardi di euro.
In particolare il valore complessivo apportato da Costa Crociere al sistema Italia nel 2008 si può attribuire all'indotto sui porti (oltre 53 milioni di euro), all'indotto sugli aeroporti (oltre 13 milioni), alle spese legate al trasporto per raggiungere il porto di imbarco (quasi 52 milioni), alle spese generali, ovvero la quota parte dei costi a bilancio di Costa Crociere 2008 legata ai fornitori italiani (quasi 419 milioni), all'investimento in nuove navi (quasi 560 milioni), alle tasse e alle imposte sul reddito (oltre 16 milioni).
Particolare interesse suscita l'indotto, di 420 milioni di euro, che Costa Crociere genera su imprese italiane fornitrici di beni e servizi per l'esercizio dell'attività crocieristica. Tale impatto è da considerarsi con una duplice valenza sia a livello quantitativo, ovvero misurata in termini di incidenza diretta sul fatturato di alcune aziende, sia a livello strategico, ovvero il fatto che per alcuni fornitori, tra cui quelli di arredamento come Molteni, Frette e La Murrina, Costa Crociere è considerata come un medium e funge, quindi, da ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, da vera e propria vetrina itinerante.