Nonostante un 2008 caratterizzato da contrazioni in molti settori produttivi del Paese, il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) dei settori delle 4 A del made in Italy (alimentari, automazione meccanica, abbigliamento e arredo � casa) ha registrato un ottimo + 71,5 miliardi di euro, con un incremento del 3% rispetto al 2007. Di questo importo il 46% è stato realizzato dalle imprese del Nordest. Questo è quanto emerge da uno studio elaborato dall'Associazione Cgia di Mestre.
Le piccole medie imprese hanno notevolmente battuto le grandi aziende sul terreno della globalizzazione economica � ha commentato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, – il design, il buon gusto, la qualità e la capacità di imporre i propri prodotti sui mercati internazionali hanno consentito alle nostre Pmi di rispondere con autorevolezza alla grave crisi che soffia sull'economia mondiale. Un segnale incoraggiante che fa ben sperare sulla tenuta dell'economia nazionale visto che il 98% delle imprese in Italia ha meno di 20 addetti.
Segno negativo invece per i settori ad alta concentrazione di grandi imprese (auto, petrolio, elettronica e chimica) con un saldo negativo di 92,6 miliardi euro (-8,4% rispetto al 2007) influenzato in buona parte dal forte aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi. Nel 2008 il saldo commerciale italiano ha registrato complessivamente un valore negativo pari a 11,5 miliardi di euro con una contrazione, rispetto all'anno precedente, del 33,5%.