Imbattibile in pista e regina della redditività. Un margine che nel 2008 è arrivato a sfiorare il 18%. Per la Ferrari quello appena trascorso è stato un altro anno da record. E considerando il contesto, crisi globale in testa, la casa del Cavallino rampante si conferma ancora una volta come una delle poche note positive destinata a trainare e sostenere l'immagine del made in Italy in ogni angolo del mondo.
La sfida nel settore dell'auto è sempre più accesa. In quello dei modelli di lusso si è fatta ancora più difficile. Ma al di là del quadro economico, particolarmente critico soprattutto nella seconda metà dell'anno, la Ferrari archivia un 2008 con risultati tutti in crescita: vendite, fatturato e redditività. Quest'ultima cresciuta addirittura di quasi due punti percentuali, dal 15,9% del 2007 al 17,6%. Un valore già elevato, e che se fosse alleggerito dai costi della Formula Uno, risulterebbe ancora superiore, tanto da conquistare probabilmente un primato assoluto, a parità di parametri, se raffrontato con il medesimo indicatore di altri costruttori. A cominciare dall'altra regina della redditività, la tedesca Porsche.
Il mix dei prodotti venduti, forte riduzione dei costi e crescita degli investimenti (che hanno raggiunto il 18% del fatturato), sono gli elementi che hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati. Ma non basta. Il recupero delle efficienze a tutti i livelli ha inoltre permesso di compensare l'andamento sfavorevole del cambio con il dollaro e con la sterlina.
Un fattore determinante, se si tiene conto che il mercato Usa, anche nel 2008, si è confermato il più importante, con 1.700 vetture vendute (pari al 26% del totale mondo, che ha raggiunto le 6.587 vetture). Il fatturato ha superato 1,9 miliardi di euro (+15,2% rispetto all'anno precedente), con le attività legate al licensing che hanno registrato una crescita record del 35%. Mentre i ricavi dei 25 «Ferrari store» sparsi nel mondo sono aumentati del 16%.
Estratto da Corriere della Sera del 11/02/09 a cura di Pambianconews