Secondo i dati preconsuntivi del 2008 le performance della filatura italiana sono rimaste preoccupanti, al calo sperimentato nel 2007, si aggiunge infatti una nuova contrazione del giro d'affari, che secondo le stime, dovrebbe raggiungere il -7,3% (per un valore di 3 miliardi di euro circa).
Il valore della produzione realizzata in Italia secondo le previsioni subirà una flessione del -11% (corrispondenti a poco meno di 2 miliardi di euro).
Al cedimento stimato per il 2008 ha concorso in maniera determinante l'andamento delle vendite estere, si stima infatti un decremento del fatturato estero pari al 18%.
Anche sul fronte delle importazioni si è verificata una forte contrazione dei filati in entrata dall'estero: nell'arco dei dodici mesi si dovrebbe assistere a un calo superiore al 10% (si stima un -12,5%), che, dopo il boom del 2006 (+19%) e l'assestamento del 2007 (+0,5%) risulta indicativo della bassa tonicità registrata non solo dal comparto della filatura, ma anche da alcuni comparti a valle, che non si sono rivelati capaci di assorbire e impiegare quote crescenti di filati.
Simili dinamiche degli scambi con l'estero hanno determinato un ulteriore assottigliamento del saldo commerciale di comparto. Se nel 2007 si era già sperimentato un sostanziale dimezzamento dell'attivo commerciale, nel 2008 si registra un ulteriore decremento, che dovrebbe portare a un valore di 64 milioni di euro: la preoccupazione che nel futuro la filatura si avvii verso un deficit commerciale risulta piuttosto fondata.