Secondo le stime provvisorie diffuse in anteprima dallo Smi, la moda italiana chiuderà il 2008 con un fatturato in flessione dell'1,2%. Nonostante il buon avvio d'anno, la debolezza della domanda interna e la crescita dell'export a tassi inferiori rispetto agli anni scorsi hanno influito negativamente sui risultati della moda maschile.
Le flessioni di rilievo riguarderebbero in particolare la maglieria esterna maschile, le cravatte e le confezioni in pelle, mentre il vestiario esterno e la camiceria, seppur con un rallentamento, si mantengono intorno all'1% di crescita. In calo anche la domanda interna: oltre alla diminuzione in termini di volumi venduti, si è anche registrata una riduzione dei consumi che si tradurrebbe in una perdita del 3% rispetto al consuntivo 2007.
L'export risulta trainato soprattutto dalla domanda proveniente dai mercati extra-UE che presenta un incremento del 7,2%. Sono infatti la Russia (+17,4%), l'Ucraina (+76,1), Cina-Hong Kong (+33,2%), i mercati dove l'export delle imprese italiane sperimenta tassi di crescita a due cifre, mentre prosegue il calo dell'export verso Giappone (-6,3%) e Stati Uniti (-6,8%).
Nell'ambito dei canali distributivi, gli incrementi di vendita più significativi hanno interessato le grandi superfici e le catene/franchising, le quali hanno riportato rispettivamente un +24,6% e +12%.