Trasparenza e razionalizzazione dei costi. Sono le parole d'ordine che il Comune di Milano sta seguendo per la nuova gestione dei corsi di formazione professionale, 1.194 tra quelli gestiti direttamente o indirettamente dalla stessa amministrazione. La prima fase è partita con il cosiddetto “assegno di formazione”, un coupon che rende visibile al cittadino la cifra che l'amministrazione investe su di lui al momento dell'adesione a un corso.
«Oggi è possibile rendersi conto del costo effettivo del corso che si frequenta, del suo valore reale», spiega l'assessore alle Politiche del lavoro di Palazzo Marino, Andrea Mascaretti -. In questo modo vogliamo responsabilizzare il cittadino e offrirgli la percezione dello sforzo che ogni anno l'amministrazione sostiene per garantire la formazione professionale». Il Comune pensa inoltre ad una razionalizzazione di più ampio respiro con l'avvio di un monitoraggio su 3-4 anni per verificare il riscontro tra il percorso formativo seguito e il posto di lavoro ottenuto. «è possibile che col tempo ci si renda conto dell'inutilità di alcuni corsi già organizzati da altre amministrazioni pubbliche o magari inadeguati di fronte ai cambiamenti del mercato», chiarisce ulteriormente l'assessore. Un ragionamento che va visto anche nell'ottica dell'Expo 2015. Il tema dell'alimentazione scelto da Milano renderà necessario formare nuovi professionisti in questo campo.
E così il comparto della moda, sul quale si è concentrato un recente studio di Pambianco Strategie di Impresa che ha individuato almeno dieci figure emergenti, sempre più richieste dalle aziende. Nel nuovo programma di formazione professionale si inserisce anche il capitolo inerente alla razionalizzazione dell'uso degli immobili, sede degli stessi corsi. L'operazione avviata da Palazzo Marino, sia attraverso traslochi sia con la riqualificazione di alcuni spazi, ha permesso finora di rimettere nella disponibilità dell'amministrazione circa 8.200 metri quadrati. In base ai calcoli effettuati dall'Agenzia del Territorio, significa poter contare su 1,6 milioni di euro all'anno di affitti o 26,8 milioni di valore di vendita. E il risparmio dei costi di gestione (riscaldamenti, pulizie, imposte) si aggira intorno al mezzo milione di euro annuo. Tutte le risorse ricavate con questa ottimizzazione – promette il Comune- saranno destinate al miglioramento dell'offerta formativa e agli insegnanti.
Estratto da: Il Sole 24 Ore Lombardia, a cura di Pambianconews