�Più del 70% dell'espansione del mercato dei beni di lusso è ascrivibile all'Asia e ad altre aree nuove a questi consumi ed è una percentuale destinata ad aumentare in futuro perché la domanda cresce molto più in fretta rispetto a quella nei mercati sviluppati�. Parola di Scilla Huang Sun, che per la banca svizzera Julius Baer gestisce il Julius Baer Luxury Brands Fund.
A fine gennaio è stato lanciato un fondo comune specializzato nelle società del lusso e nei primi due mesi ha raccolto 32,2 milioni di euro: non è stato finora un esordio esaltante per la performance, visto che a fine marzo era negativa per il 3,53%. �Al momento le azioni legate ai beni di lusso sono scambiate a pressi storicamente bassi � spiega la money manager – , considerando il difficile scenario macroeconomico negli Stati Uniti e nel settore finanziario. Ma i fondamentali per il comparto del lusso restano favorevoli nel lungo termine e superiori grazie alla domanda dei Paesi emergenti e alla maggiore redditività, che è una caratteristica di cui godono i marchi più prestigiosi che hanno un potere di prezzo più elevato�.
Tra le società più rappresentate nel portafoglio ci sono L'Oréal, con il 6,74%, Louis Vuitton Moet Hennessy (6,57%), Richemont (6, 07%), the Swatch Group (5,52%) e la Diageo Plc (5,34%).
Estratto da La Stampa del 21/04/08 a cura di Pambianconews