Le scarpe Fratelli Rossetti, che nel 2003 hanno festeggiato i cinquant'anni di età oggi esordiranno al Pitti con il nuovo marchio casual Rossetti One. La griffe di calzature lombarda, nata a Parabiago nel 1953 con il marchio Yankee e che realizzava scarpe da pattinaggio sul ghiaccio, oggi è una griffe a tutto tondo. L'azienda, guidata dai tre fratelli Diego, Dario e Luca Rossetti, ha un obiettivo ambizioso: raggiungere alla fine del prossimo anno i 70 milioni di euro di fatturato dai 66 milioni registrati nel 2007, per poi raddoppiare nei prossimi cinque anni.
Come? Luca Rossetti non ha dubbi: «La nostra forza è nel made in Italy. La produzione è concentrata qui in Italia. Noi controlliamo direttamente tutta la filiera produttiva e vogliamo esportare questa filosofia all'estero, è per questo che ci stiamo organizzando con una serie di manager per entrare in aree non ancora presidiate direttamente, come per esempio l'America». Cosi la Fratelli Rossetti, che realizza 350.000 paia di scarpe con otto collezioni uomo e donna ogni anno, è uno dei pochi calzaturifici ad avere tutta la produzione concentrata al suo interno nei tre stabilimenti di Parabiago. Una produzione rigorosamente made in Italy, senza nessun tipo di decentramento, ricorso a licenze o lavorazioni per conto terzi. E allargata nei primi anni Novanta a prodotti come borse, cinture, piccola pelletteria, ma anche abbigliamento in pelle.
Oggi il gruppo, che conta 325 dipendenti, ha ventinove boutique monomarca di proprietà tra Italia, Europa e Usa, ma l'obiettivo è di arrivare a quota 32 nel 2008. Lo stile dei negozi è uniforme, studiato a suo tempo dall'architetto americano Peter Marino e poi rivisitato da Momi Lorenzi.
Mala novità è data dall'apertura delle prime boutique in franchising in nuovi mercati come India e Medio Oriente. La prima a Beirut, quindi Dubai, Abu Dhabi e Kuwait City, infine a Mumbai, la ex Bombay. E l'obiettivo «è di arrivare – conclude il manager- ad avere i due terzi del nostro giro'd'affari realizzati all'estero entro il 2010�.
Estratto da Finanza&Mercati del 9/1/08 a cura di Pambianconews