Per lo sbarco a Piazza Affari di Prada, la matricola più attesa e ambita sul mercato, Mediobanca ha convocato cinque banche straniere. Se nella parte italiana dell'Ipo è data per scontata la presenza di Intesa Sanpaolo, che detiene una partecipazione di circa il 5% nel capitale della casa di moda, e UniCredit, si sta giocando una gara serrata tra le banche d'affari internazionali, tutte ingolosite dalla maison milanese, il cui brand è garanzia di successo e le cui dimensioni (circa 5 miliardi) ne fanno l'evento del 2008.
A inizio mese un nutrito gruppo di istituti esteri si è candidato a seguire la quotazione dello noto brand, ma secondo indiscrezioni di mercato, Piazzetta Cuccia, scelta da Prada come advisor per l'Ipo, ha invitato a presentarsi solo cinque concorrenti: Deutsche Bank, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Morgan Stanley e Ubs. Entro fine mese, poi, è atteso l'affidamento definitivo del mandato. Sempre che qualcuno dei prescelti non abbia nel frattempo avuto un incarico da Salvatore Ferragamo, l'altra Ipo del lusso in arrivo. In quel caso, vista la clausola di esclusività posta dalle due griffe, la banca selezionata dovrà rinunciare.
Per Prada non è il primo tentativo di sbarco a Piazza Affari. La casa di moda aveva tentato l'Ipo nel 2002, ma aveva poi fatto marcia indietro a seguito dell'andamento delle Borse. All'epoca era assistita da Morgan Stanley, che oggi, invece, è in corsa per seguire sia la quotazione di Ferragamo che di Prada, in qualità di global coordinator. Entrambi i gruppi del lusso puntano a sbarcare a Piazza Affari nella primavera del 2008, sempre che la condizione dei mercati lo permettano.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/11/07 a cura di Pambianconews