Prima Milano, poi New York; presto anche Londra e Tokyo. A meno di otto mesi dall'apertura torinese, Eataly, il «supermercato dei cibi di qualità» (15 milioni di fatturato nel primo semestre, 1 milione 250 mila visitatori, di cui 700 mila clienti), apre a ottobre il suo primo corner fuori sede: 350 metri quadrati nel nuovo CoinCasa di piazza Cinque Giornate, a Milano.
Ma si tratta solo di una prova generale, in attesa di bissare anche qui il format sabaudo: 10 mila metri quadrati tra vendita, ristoranti e aule per la didattica gastronomica. Nel piano di sviluppo messo a punto dal presidente Oscar Farinetti, già numero uno di UniEuro, entro il 2010 Eataly aprirà a Milano un supermagazzino sul modello di quello torinese. «Stiamo vagliando tre o quattro sedi all'interno di aree industriali dismesse», conferma l'imprenditore piemontese «in collaborazione con Comune e Regione».
Quanto a New York, Eataly è già pronto a sbarcare con mille metri quadrati nel cuore di Manhattan, al Rockefeller Center: il punto vendita sarà inaugurato a giugno 2008 e farà da apripista a un supermagazzino da 10 mila metri in riva all'Hudson (2011). C'è poi il fronte europeo. Da un paio di settimane sono state avviate le trattative con Mohammed Al Fayed per 1'Eataly di Londra: si tratterebbe, se l'affare andasse in porto, di mille metri quadri all'interno dei grandi magazzini Harrods.
Ma non solo: Farinetti vuole conquistare anche il mercato asiatico e ha avviato un confronto con i giapponesi di Mitsukoshi per portare il format anche in un department store di Tokyo. Poi arriveranno le sedi di Zurigo e Mosca, mentre si sta già lavorando agli Eataly di Genova e Roma, previsti per il 2011.
Estratto da Il Mondo del 1/10/07 a cura di Pambianconews