Il made in Italy piace all'estero, e Francia, Usa e Germania sono i Paesi che concedono più visibilità al settore moda. Ma non tutto brilla: per esempio le settimane della moda a Milano, che i giornali stranieri giudicano “noiose”. è uno degli elementi emersi da una ricerca intitolata «Il made in Italy è di moda …ma fino a quando?» commissionata dal Comitato Lombardia per la moda.
Lo studio presentato ieri dal presidente del Comitato, Giovanni Bozzetti, ha esaminato per un anno (fino al 31 agosto scorso) 90 testate di giornali di 12 Paesi, con l'obiettivo di valutare il grado di apprezzamento dei prodotti italiani. Se in generale l'interesse per la moda è superato da quello per lo sport, il cinema, il turismo e le auto, considerando solo il comparto produttivo in senso stretto in testa come numero di articoli ci sono le aziende, seguite da moda, design, enogastrononia e auto.
Quanto ai marchi più citati, la classifica vede al primo posto Gucci, poi Armani, Valentino,
Prada, Versace, Dolce&Gabbana, Bottega Veneta, Fendi e Ferra, Cavalli, Bulgari. Il tono della stampa estera, sostiene la ricerca, è globalmente positivo, in particolare quando si parla dell'espansione nei nuovi mercati delle griffe di moda, dell'eccellenza dei materiali e della produzione, del turismo legato allo shopping.
Ma non mancano le criticità, che i giornali stranieri individuano soprattutto nel trasferimento di parte della filiera produttiva all'estero, nella contraffazione di marchi italiani e nel fatto che l'Italia sia il terzo produttore e primo consumatore di prodotti contraffatti. E poi nel minore appeal degli eventi e delle sfilate milanesi rispetto a quello di altre capitali della moda.
Estratto da Il sole 24 Ore del 20/09/07 a cura di Pambianconews