Cento sfilate non bastano. E nemmeno i cocktail, le 233 collezioni da presentare, gli ospiti illustri, i ministri, le star di Hollywood e del cinema italiano, i premi Nobel. Quest'anno la settimana della moda – dal 22 al 29 settembre – promette un ingrediente aggiuntivo per rendere attraente l'appuntamento più faticoso ed elitario dell'anno: la cultura. Proprio così, mostre e concerti accompagneranno ogni giorno le fatiche degli stilisti: «Per non dire che fashion e arte non vanno d'accordo».
Feste, sfilate (le sedi: Fiera Milano City e gli showroom degli stilisti) e un programma ricchissimo di eventi culturali: dalla mostra dedicata a Gian Paolo Barbieri a Palazzo Reale, a quella per Vivienne Westwood, al concerto di musica classica con fuochi di artificio al Castello Sforzesco), alla cultura russa protagonista a Palazzo Reale sabato 29.
Spazio anche alla politica: il ministro per il Commercio internazionale, Emma Bonino, sarà a Milano martedì prossimo. E ancora: il party di New York Times ed International Herald Tribune, la mostra realizzata da Canon in collaborazione con Elio Fiorucci, la rassegna su Anna Magnani, il cocktail per giovani stilisti del Fashion Incubator, la festa di Mo�t & Chandon al Castello, i quattro maxischermi (piazza San Babila, piazza Croce Rossa, piazza Carlo Magno e piazza Duomo) che trasmetteranno le collezioni autunno-inverno, la mostra di Francesco Biasia in Triennale.
Oltre duecento eventi sparsi per tutta la città. Da inseguire e ricordare. Come le location delle passerelle, del resto. Quest'anno, fuori calendario sfilano Dolce&Gabbana, Marni, Jil Sander, Romeo Gigli. La spiegazione di Mario Boselli, presidente della Camera della Moda: «Abbiamo un'ottantina di marchi che si sono voluti concentrare nei giorni centrali. è ovvio che, con questo assembramento, i “no” alle richieste delle case di moda sono maggiori, e quindi anche gli scontenti. Dall'anno prossimo, però, le cose miglioreranno»
Estratto da Il Sole 24 Ore del 19/09/07 a cura di Pambianconews