L'operazione è stata chiusa subito prima della pausa estiva al prezzo di 110 milioni. L'inglese Church's, un brand simbolo di lusso e tradizione, lascia la Prada holding bv per entrare stabilmente nel perimetro di Prada spa: cioè il gruppo industriale che si appresta a riprendere in mano il progetto quotazione.
Il passaggio del marchio di calzature dalla cassaforte olandese di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli (nella foto) alla capogruppo italiana è stato perfezionato sulla base delle carte predisposte da Carlo Mazzi e Donatello Galli, i manager della finanza.
In breve, Prada holding di Amsterdam ha sottoscritto un aumento di capitale di Prada spa per 112 milioni: una tranche, 80 milioni, è stata versata cash dalla famiglia mentre i restanti 32 sono frutto di compensazione parziale dei 175 milioni di crediti vantati verso la stessa Prada spa. Come corollario, la famiglia è salita al 95,7% del capitale mentre il partner bancario Intesa Sanpaolo si è diluito leggermente a 4,73 % .
Adesso, dopo il definitivo passaggio alla capogruppo industriale, Bertelli ha completato il perimetro di marchi e attività destinati allo sbarco a Piazza Affari, forse già a metà 2008. Prada spa consoliderà d'ora in poi i 62 milioni di ricavi Church's, presente in 40 Paesi con 26 negozi diretti. Mentre hanno lasciato la maison le griffes in perdita (Jill Sander e Helmut Lang) più Azzedine Alaia.
Il bilancio al 31 gennaio 2007 approvato tre mesi fa si è chiuso con 1,42 miliardi di ricavi. La rete dei negozi diretti, 180 di proprietà più 28 in franchising a gennaio, tornerà a crescere già quest'anno per poi accelerare le aperture il prossimo. La redditività è aumentata con un ebitda a 236 milioni (+24%) grazie alla spinta del mix su calzature e pelletteria (65 % dei ricavi contro 34% dell'abbigliamento) e al riordino della piattaforma industriale.
Estratto da Il Mondo del 7/09/07 a cura di Pambianconews