Gli accordi legali sono stati firmati nella sera di giovedì 26 luglio. Dopo sei mesi di confronto tra le sorelle Elisabetta, Francesca e Giovanna Canepa che aveva portato alla luce una dynasty in famiglia molto chiacchierata. E creato allarme tra i 600 dipendenti della Canepa tessitura serica, l'azienda del settore con i numeri migliori nel distretto comasco, che annovera anche Ratti e Mantero. Secondo le intese, a settembre finirà la convivenza in azienda delle tre sorelle che fin qui si sono divise un terzo a testa del capitale.
Elisabetta, da sempre la più direttamente impegnata nella gestione, alla guida della divisione cravatte che fa il 60% dei ricavi, compra assieme ai figli le due quote restanti del 33%. Vendono Giovanna e Francesca (è la consorte dell'ex ministro Lucio Stanca, ora senatore di Forza Italia) con l'assistenza legale dello studio Lombardi Molinari, mentre l'avvocato Daniele Discepolo ha curato gli interessi di Elisabetta.
Il prezzo convenuto è 44 milioni per il 66% e verrà saldato grazie a un finanziamento messo a disposizione da Intesa Sanpaolo, che poi provvederà a sindacarne una parte con Credito valtellinese e Popolare commercio e industria. Comaschi sono tra l'altro l'AD della banca, Corrado Passera e sua moglie Cecilia Canepa, cugina delle tre imprenditrici. Nel contempo il marchio e il campionario (disegni, brevetti) sarà scisso in una newco che rimarrà in mano alle tre sorelle con un terzo a testa e sarà licenziante del brand contro il pagamento di royalties pari al 10% circa dei ricavi. Va considerato che Canepa tessitura serica ha fatturato lo scorso anno 80 milioni tra cravatte e tessuti per le case di moda, con un mol del 10% e 4,4 milioni di profitti pretasse.
La dynasty era diventata pubblica dopo che in un CdA di inizio anno la presidente Elisabetta era stata messa in minoranza dalle sorelle al termine di un confronto sul potere e le prerogative in azienda. Erano seguite le dimissioni dell'imprenditrice con l'ipotesi concreta che l'impresa si spaccasse in due. Adesso la transazione, con il 100% in mano a Elisabetta, cancella il rischio di una battaglia in tribunale.
Estratto da Il Mondo del 24/08/07 a cura di Pambianconews