«Abbiamo deciso di quotarci a Piazza Affari per avere l'opportunità di crescere più rapidamente, di quanto avremmo potuto fare grazie alla nostra generazione di cassa. Inoltre la quotazione ci permetterà di attrarre management per lo sviluppo futuro, di avere maggiore visibilità e di attirare partner di un certo livello. Non abbiamo alcuna necessità di farlo invece per ragioni finanziarie». Guido Damiani, presidente e amministratore delegato del gruppo Damiani, spiega la decisione della società di fare rotta verso la Borsa.
La domanda per l'ammissione alla quotazione sul segmento Star è stata presentata ieri a Borsa Italiana e a Consob. La società è attualmente controllata dai tre fratelli Damiani attraverso una holding che detiene poco più 98%, mentre il restante 1,948% è stato ceduto lo scorso anno a Giulia De Luca, direttore generale in azienda dal 1999.
A seguito dell'operazione, che dovrebbe essere realizzata sia attraverso la cessione di quote sia attraverso aumento di capitale, «la famiglia comunque manterrà la maggioranza assoluta. Per il management invece stiamo seriamente prendendo in considerazione un piano di stock option contestuale alla quotazione coerente con la nostra politica di incentivazione» ha aggiunto Damiani.
La società, che nello scorso anno ha cambiato il periodo di esercizio fiscale spostando il termine da dicembre a marzo, ha registrato al 31 marzo 2007 ricavi pari a circa 168 milioni di curo rispetto ai 166,2 milioni di euro al 31 marzo 2006, un margine operativo lordo (Ebitda) pari a 27,8 milioni di curo in aumento del 23,7% di 22,48 milioni di euro del 31 marzo 2006. L'utile netto è salito a 14,2 milioni di euro, in progresso del 37,2% rispetto ai 10,3 milioni di curo registrati nell'esercizio precedente.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/07/07 a cura di Pambianconews