Le due mega-aste di primavera hanno ridato il sorriso a Bill Ruprecht, l'ex-dattilografo della sede newyorkese di Sotheby's, chiamato nel
Ruprecht è riuscito ad evitare la bancarotta e ricostruire l'immagine dell'azienda.
Negli ultimi anni, grazie al boom del mercato dell'arte Sotheby's non solo è tornata in attivo ma ha cominciato a macinare profitti record. Tanto che il valore in Borsa dall'inizio di quest'anno è cresciuto del 60%: nel 2003, nel periodo più nero, l'azione della casa d'aste era scesa fino a 7 dollari, ora ne vale 46.
Resta però un cruccio: da due anni Sotheby's ha perso la corona di leader del mercato a favore di Christie's, cresciuta tumultuosamente proprio approfittando della crisi dei concorrenti seguita allo scandalo.
Ora, per la prima volta dopo molto tempo, nelle aste di primavera Sotheby's ha venduto opere di impressionisti e di arte moderna per un valore superiore a quello registrato dal concorrente diretto, anche grazie ad un uso audace della tecnica del prezzo garantito: un sistema che minimizza i rischi del venditore, trasferendoli alla casa d'aste.
Più rischi ma anche più guadagno: Sotheby's ha ritenuto che il gioco potesse valere la candela e ha avuto ragione.
Estratto da CorriereEconomia del 2/07/07 a cura di Pambianconews